Villa Ferretti Angeli – Sede Enaip

Indirizzo punto d'interesse

Via Brenta Bassa, 41 – 30031 Dolo (VE)

Villa Ferretti-Angeli, situata lungo il Brenta, fu costruita nel 1608 su progetto di Vincenzo Scamozzi, uno degli architetti più autorevoli del tardo Rinascimento veneto. Ancora oggi, nonostante i segni del tempo, la villa conserva alcuni tratti architettonici originali: la facciata scandita da un ordine gigante ionico, il bugnato rustico al piano terra, i pinnacoli dei camini sul lato nord e i cancelli seicenteschi con pilastri cilindrici sormontati da anfore coeve. Sul timpano sud si trovano ancora gli angeli reggiscudo, probabilmente scolpiti da Francesco Albanese, artista contemporaneo dello Scamozzi.

Il giardino all’italiana, un tempo elemento distintivo del complesso, è scomparso. Al suo posto, già nel Settecento, compare nelle cronache un parco di gusto romantico con collinetta artificiale, sentieri sinuosi e alberi ad alto fusto cresciuti sull’antico frutteto. Anche l’orto sul confine est, noto come “bruoietto”, e la strada che conduceva alla Brenta non esistono più.

Nel corso del tempo, la distribuzione interna della villa ha subito modifiche significative. Pur mantenendo il salone centrale a doppia altezza, l’adattamento a nuove destinazioni d’uso ha comportato la suddivisione degli spazi in aule e corridoi, alterando l’impianto originario. Delle decorazioni storiche resta solo una lunetta affrescata raffigurante una maternità. Gli affreschi realizzati da Giuseppe Spolaor nella seconda metà del Novecento, successivamente rimossi, non sono più visibili.

Alla villa si affiancano una barchessa di fine Settecento, le cantine, le stalle e una cappella gentilizia, tuttora esistente. I rustici, però, sono oggi in avanzato stato di degrado. La barchessa di sinistra presenta un portico con ampie arcate e piccoli vani al piano superiore, mentre quella di destra, un tempo sede delle stalle, conserva un grande arcone e aperture architravate oggi chiuse da vetrate. Sul lato est, isolata rispetto al corpo principale, si trova una cella mortuaria dedicata a San Fermo (legato ai Ferretti) e San Rustico (legato agli Angeli).

Nel 1945, la villa fu requisita dal comando alleato e successivamente abbandonata. Nel 1946 fu occupata da una famiglia profuga da Zara e, negli anni successivi, da nuclei di senza tetto. Queste occupazioni, non regolamentate, contribuirono in modo decisivo al degrado dell’intero complesso.

Oggi, Villa Ferretti-Angeli ospita un Istituto professionale, ma versa ancora in condizioni di forte deperimento strutturale. La Provincia ha concesso l’utilizzo del parco e di alcune sale interne per manifestazioni culturali e sportive, nella speranza di mantenere vivo un luogo che, nonostante tutto, continua a raccontare la sua storia con dignità silenziosa.