Fattoria Saggiori – Villa Celestia Saggiori
Villa Saggiori, Salvatori si trova a Fossò, nella frazione di Sandon, in via Chiesa 4, identificata nella scheda VE 560 (IRVV 00006417, Ctr 148, Dati catastali: f. 13, m. 2 / 3).
L’edificio sorge su un’isola naturale, leggermente sopraelevata rispetto ai terreni circostanti e delimitata da canali. Nel XVI secolo, questo luogo ospitava una delle fattorie più importanti appartenenti alle monache di San Giovanni Battista di Torcello. Nello stesso lotto erano presenti anche i possedimenti delle suore cistercensi di Santa Maria della Celestia di Venezia, che, nello stesso periodo, si stavano espandendo.
La fabbrica, situata vicino alla chiesa e lungo le rive del Cornio, fungeva sia da residenza del fattore sia da deposito agricolo per le derrate provenienti dai molti campi di proprietà del monastero.
Oggi, l’edificio si presenta come un corpo unico in muratura compatta, orientato a sud e con una forma allungata che segue l’andamento del canale. Il fronte nord è articolato su due livelli: il piano terra presenta aperture ad arco ribassato, mentre il primo piano mostra finestre rettangolari, separate da lesene in mattoni. Al centro dell’edificio si trova un avancorpo sporgente, sul quale si innesta un ponte in muratura che conduce a un ampio portale arcuato.
La conformazione attuale è frutto dell’unione tra la fabbrica settecentesca e il rustico ottocentesco, ricostruito dopo la distruzione. L’avancorpo, invece, è stato realizzato nel secolo scorso dagli attuali proprietari, la famiglia Saggiori, Salvatori.
Storicamente, la proprietà era registrata come “Fabbricato per azienda rurale” e appartenente a Facannoni cavalier Antonio, secondo il catasto austriaco del 1844. Il rustico serviva un tempo da stalla e cantina al piano terra, e da fienile e granaio al piano superiore; oggi è adibito a deposito per attrezzi agricoli.
Un acquerello del 1552 documenta come, al posto dell’attuale edificio settecentesco, vi fosse una serie di piccoli fabbricati bassi con finestre arcuate. Nello stesso sedime del rustico attuale, si trovava un altro edificio separato. Tra i due corpi passava un ponte che permetteva l’accesso alla fattoria. L’area era circondata da un alto muro di cinta, oggi non più esistente.
L’edificio è oggi in buono stato di conservazione e ha mantenuto l’impianto originario tipico delle fattorie rurali della zona, con corte e brolo annessi, che ne completano la proprietà storica e paesaggistica.
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